La riapertura delle Agenzie Immobiliari è vitale sia per la vita stessa delle singole imprese (e dei professionisti che ci lavorano) sia per il tessuto economico e sociale italiano; fondamentali per la ripresa del Paese.
Si stima infatti che nelle sole prime 3 settimane di quarantena siano stati annullati o sospesi più di 20.000 atti; parliamo di rogiti, preliminari, offerte di locazione o di acquisto, fasi preliminari di trattative per l’acquisto o la locazione di case o altri immobili. Sono state sospese le visite agli immobili. Come è pensabile per un settore vitale come quello immobiliare essere completamente fermo?
In Italia viene generato, dagli oltre 50.000 colleghi agenti immobiliari, un volume di affari di 100 miliardi di euro all’anno; soldi che rientrano nel PIL nazionale (compensi ai professionisti coinvolti, pensiamo solo ai notai, geometri, architetti, imprese edili, ecc.), generano flussi importanti di tasse (Iva, imposte dirette sull’acquisto, tasse ipotecarie, tasse di registro, marche da bollo, ecc.). Questo blocco forzato ha già generato una perdita intorno ai 20 miliardi di euro e si stima che indurrà la possibile chiusura di circa il 30% delle agenzia attualmente operanti in Italia.
Serve ora un piano per una “Fase 2” ed è importante che le nostre attività ripartano al più presto; sottoscriviamo anche noi come Mihomi Immobiliare le affermazioni della Consulta.
“Per le agenzie immobiliari è quindi vitale riprendere l’attività – scrivono nella lettera il Presidente di Anama Renato Maffey e Coordinatore della Consulta, il Presidente di Fimaa Santino Taverna e il Presidente Nazionale Fiaip Gian Battista Baccarini – con misure concertate con il Governo che garantiscano la totale sicurezza al fine di mantenere vivo il mercato immobiliare da sempre fondamentale per l’economia del nostro Paese e soprattutto risolvere situazioni che stanno creando seri disagi alle migliaia di famiglie coinvolte, sia di natura personale che economica, limitando le drammatiche conseguenze in termini di costi sociali generate dall’inevitabile aumento del contenzioso legale.”
Di seguito pubblichiamo il comunicato stampa diffuso dalla Consulta Interassociativa Nazionale dell’Intermediazione Immobiliare:
“La Consulta Interassociativa Nazionale dell’Intermediazione Immobiliare (Anama-Fimaa-Fiaip), in considerazione dei miglioramenti in termini di contenimento del contagio del Covid-19 unitamente al settore di prima necessità in cui operano le agenzie immobiliari ovvero quello della CASA, propone al Governo di collaborare fattivamente per la definizione di un protocollo di misure precauzionali e di sicurezza nello svolgimento dell’attività di agenzia immobiliare affinché quest’ultima possa rientrare il più rapidamente possibile tra quelle consentite.
Le tre organizzazioni sindacali di categoria (Anama–Fimaa–Fiaip) sottolineano l’importanza di inserire le agenzie immobiliari tra le imprese che possano riprendere l’attività professionale proponendo di collaborare fattivamente nella definizione delle modalità di svolgimento dell’attività in totale sicurezza, sempre più online e orientate a ridurre al massimo il contatto fisico con il cliente, affinché vi sia la massima tutela della salute degli operatori e dei cittadini ovvero dell’intera comunità pur consentendo il soddisfacimento delle esigenze di prima necessità legate alla CASA.
I quasi 50 mila agenti immobiliari italiani abilitati che, assieme all’indotto, generano un volume di circa 100 miliardi di euro all’anno, e che svolgono anche e soprattutto una funzione sociale per la comunità oggi sono in estrema difficoltà vista l’impossibilità di operare.
C’è chi stima la perdita nel settore tra i 9 e i 22 miliardi di euro rispetto all’anno scorso. Nelle sole prime tre settimane di lockdown sono stati sospesi e in parte annullati oltre 20.000 atti, un dato spaventoso che si somma alla possibile chiusura del 30% circa delle agenzie immobiliari operanti in Italia, generando disoccupazione e ricorso agli ammortizzatori sociali.